Riflessione/Domanda sulle quantità.

Riflessione che mi è sorta leggiucchiando il libro. Tutto si concentra sulla sollecitazione del pancreas, sull'eccessiva secrezione di insulina a seguito di pasti ad alto IG. Però non si parla mai di quantità.

Un piattone di alimenti a BASSO IG sollecita il pancreas allo stesso modo che una piccola quantità di un alimento ad ALTO IG.

Nel senso, l'effetto di un pezzo di patata è uguale all'effetto di una porzione abbondante di legumi. (E' vero però che nel primo caso non ti sazi e quindi hai fame e rischi di mangiare di più, mentre nel secondo sei più sazia e quindi porti avanti meglio la dieta.)

Quindi, se IPOTETICAMENTE (non è il mio caso) una persona riuscisse a resistere alla fame e si accontentasse del pezzetto di patata piuttosto che del piatto di legumi, gli effetti sarebbero gli stessi.

La glicemia viene influenzata anche dalla quantità degli alimenti che assumiamo, quindi meglio non esagerare anche se si tratta di alimenti a basso IG, ed è anche il caso di non farne una tragedia se si mangia un pezzo piccolo di un alimento ad alto IG, perchè gli effetti sono gli stessi.

Forse per questo che la maggior parte dei dietologi dice di non eliminare mai del tutto un alimento, ma piuttosto di limitarne l'assunzione? Mistero... cercherò delucidazioni, se sapete qualcosa a riguardo o se potete mostrarmi che il mio ragionamento non fila ditemelo pure sono qua per imparare (magari con un atteggiamento un po' critico ma in buona fede).

Ciao a tutti!

cara Stefania, è giusto che tu ti ponga delle domande critiche sul metodo che stai imparando a conoscere documentandoti con il libro Monty, e non prenda tutto per oro colato!

provo a risponderti per quel che ho capito io:

prendiamo in esempio due piatti, una bistecca di maiale con patatine fritte di 1000 kcal, e la stessa bistecca di maiale con piselli sempre di 1000 kcal, entrambe hanno la stessa quantità di calorie ma il nostro organismo non le assimilerà allo stesso modo perchè nel primo caso le patatine fritte aumenteranno il tasso di glicemia nel sangue favorendo un elevato rilascio di insulina che ci farà assorbire tutto il grasso della carne, mentre nel secondo caso i poselli che hanno un minore I.G. non provocheranno l'iperinsulinismo ed il grasso del maiale non verrà depositato del tutto ma verrà consumato.

in termini di dimagrimento il discorso fila, se invece in condizioni di normo peso in assenza di iperinsulinismo (condizione tipica dei soggetti in sovrappeso), in situazioni di elevato sforzo fisico (vedi sportivi ecc..) gli alimenti ad elevato I.G. non influiscono sull'aumento di peso, altrimenti non si spiega come mai alcune persone mangiano di tutto e non ingrassano e noi metaboliziamo anche l'aria. ma con l'andare del tempo anche coloro che abusano di cibi "negativi" possono squilibrare il pancreas.
l'aumento di peso non è dato dalle calorie o dalla quantità di alimenti assunti ma dallo squilibrio insulinico.

quindi per dimagrire e bruciare le riserve di grasso dobbiamo evitare l'aumento dell'insulina data dall'assunzione di cibi ad elevato I.G.

cmq, continua a porti domande critiche perchè la conoscenza è data dalla curiosità

Sì evitare l'aumento insulinico ma quello che intendevo io era: l'aumento insulinico può essere provocato sia da piccole quantità di alimenti con alto IG, sia da alte quantità di alimenti a basso IG.

Quindi non capisco perchè 1) si eliminino cibi ad alto IG quando basterebbe (penso) mangiarne meno per avere lo stesso effetto di un grosso piatto a basso IG. 2) non si pongano "restrizioni" alle quantità (oltre a quelle dettate dal buon senso che però è soggettivo).



Se ti mangi una sola, piccola patatina fritta o un piattone di fagioli, la risposta insulinica è la stessa (giusto?). Quindi piuttosto che eliminare la patata basta mangiarne poca, in sostituzione a grosse quantità di alimenti a basso IG. L'unica cosa è che con la patatina fritta la fame non ti passa quindi ingrassi non per colpa della patatina fritta, ma perchè mangi altra roba aumentando ulteriormente la risposta insulinica.

Stefania non hai proprio tutti i torti... anche le proteine se consumate in eccesso stimolano la risposta insulinica... (quindi 2 kg di bistecca potrebbero avere lo stesso impatto sull'insulina di una porzione di patatine fritte) il punto è che la risposta insulinica è un fattore altissimamente soggettivo e non si può standardizzare facilmente... ci sono persone che se mangiano 2 kg di carne mantengono livelli di insulina accettabili altre che se ne mangiano "solo" 300 fanno schizzare l'"ormone cattivo" a picchi allucinanti.
Fondamentalmente invece l'indice glicemico è più facile da calcolare e più simile nei vari soggetti quindi per il momento è giusto utilizzare il metodo dell'IG... anche perchè se non ho capito male questo "metodo" dovrebbe ristabilizzare la risposta insulinica...
poi col tempo potrai capire da sola quali sono i "tuoi limiti"
concordate ragazze?

Monti consiglia di non superare i 150 gr di carne, 40 gr di cioccolata fondente, 2 latticini al giorno, 160 gr di pane integrale, 150 gr di pasta al giorno. Questo ovviamente a seconda del fisico, stile di vita ecc.

Anche io mi ero rotta con mille domande all'inizio. Alla fine sono caduta nel concetto del carico glicemico ovvero il calcolo in base alla percentuale del glucide puro in ogni glucide e alla quantità. Motivo per cui il fruttosio anche se bassissimo IG, sollecita il pancreas anche in piccole quantità, ecco perché Monti sconsiglia di assumerne più di 30 gr al giorno.

I limiti sopra citati sono fatti apposta per alimenti che non hanno poi un bassissimo IG (il pane su 40-50 dipende se lo fai da sola o meno; la carne è cmq grassa e assieme al siero dei latticini può cmq causare una risposta insulinica indesiderata ecc

Diciamo che tipo se mangi mezzo chilo di insalata (IG 15) sei ancora a posto.

Il vero concetto da seguire sarebbe calcolare sempre il carico glicemico ma siccome dopo staremmo più tempo a pesare e a fare calcoli, alla fine basta fare attenzione agli alimenti citati.


Ottime domande Stefania! Davvero.

Il punto sta che sollecitare il pancreas vuol dire anche esigere da esso picchi di alta attività e mangiare una patatina lo fa subito mettere in moto bruscamente quando invece noi cerchiamo di farlo riposare quasi completamente senza "sveglie" improvvise.

e ottime risposte Sonosnella