Pratica della Fase 1.
La Fase 1 del Metodo Montignac non è difficile da mettere in pratica. Per riuscirci perfettamente bisogna aver assimilato gli elementi base del metodo. È questa la fase più difficile.
Non vogliamo mettere in dubbio le vostre capacità intellettive ma, per quello che ci riguarda, dobbiamo eliminare le convinzioni radicate nel subconscio che rappresentano un condizionamento culturale. Le idee e i principi scientifici elementari qui esposti non hanno ancora superato le vecchie convinzioni mediche. Perciò non dovete contare su chi vi sta intorno ma esclusivamente sulla vostra volontà.
Oltre ad applicare i principi metabolici visti nel capitolo precedente, per raggiungere l'obiettivo, bisogna anche usare regole di buon senso.
Una di queste è l'imperativo di non saltare mai un pasto (soprattutto il pranzo): questo porterebbe l'organismo ad assimilare molto di più durante la cena. Concedetevi una colazione ricca, un pranzo normale e una cena leggera. In effetti lo stesso alimento, soprattutto se è grasso, è più dannoso la sera.
La Fase 1 si basa su un principio fondamentale del Metodo Montignac e su due possibili soluzioni d'applicazione.
Il principio è quello di operare scelte alimentari che conducano alla risultante glicemica più bassa possibile a fine pasto, in modo da limitare al minimo la risposta insulinica.
Le due possibili soluzioni applicabili sono:
1): pasto maggiormente proteico-lipidico (carne e pesce per es.) che comporta glucidi con indice glicemico molto basso (minore o uguale a 35) come le lenticchie, i piselli, le insalate;
2): pasto maggiormente glucidico-proteico. Pochi grassi poli e monoinsaturi, nessun grasso saturo. I glucidi vanno scelti tra quelli il cui indice glicemico è inferiore a 50.