Ieri sul giornale ho trovato un articolo questo
con un'interessante intervista in cui, oltre a parlare dei benefici noti del camminare, introduceva il concetto di "meditazione mediterranea", vi cito il passaggio che mi ha colpita:
Quale la differenza tra la contemplazione data dal camminare e quella che rifiuta ogni movimento?
«Chi rifiuta nella contemplazione il movimento si muove comunque al proprio interno, ma nella tradizione orientale soprattutto, persegue il vuoto della mente. È certamente una possibilità di natura spirituale di grande importanza. Io non perseguo questo tipo di forma di contemplazione e di meditazione perché credo che possa esistere una meditazione in cammino che ha lo scopo soprattutto di arricchire la nostra mente e di stimolare la nostra intelligenza, e temo tutti coloro che perseguono il vuoto. Credo che sia importante che il nostro pensiero si nutra sempre di più di ciò che vede e di ciò che ascolta, da qui la mia proposta di una meditazione mediterranea che non cerca il silenzio assoluto e totale ma che ama immergersi tanto nella natura quanto nella vita umana».
Mi ha colpito perchè anch io non ho mai amato la meditazione "tradizionale", quella orientale, proprio perchè avvertivo un disagio.
Per i dettagli di questa esperienza:
http://www.doppiozero.com/materiali/camminare/intervista-video-duccio-demetrio.
Un altro percorso diverso ma, secondo me, molto stimolante l'ho trovato in un sito che se anche si dedica a persone con problemi gravi, offre una serie di esercizi interessanti:
QUI
io mi appassiono molto a queste cose, per dirvi, il primo esercizio, ci ho pensato per un paio di giorni prima di svolgerlo