- Keila ha scritto:
- quoto Kasia, basta con tutti qst latticini! =)
Lo yogurt di soia non è un latticino.
Comunque il conteggio ha fatto quasi impazzire anche me e così mi sono andata a leggere un libro di alimentazione di una famosa dietologa e sulle proteine parla proprio della dieta proteica dicendo:
"PROTEINE: QUANDO SONO INDISPENABILI CONTRO I CHILI DI TROPPO
La dieta proteinata mira a una riduzione molto rapisa del sovrappeso tramite induzione di chetoacidosi compensata, chiamata dal suo "inventore", il ricercatore statunitense G.L. Blackburn, chetogenesi.
Con questo tipo di alimentazione si assumono proteine pre-assimilabili ad alto valore biologico, e nutrienti essenziali - sali minerali, vitamine e fibre - con il divieto di assumere altri alimenti a esclusione di alcune verdure povere di carboidrati.
La dieta proteinata basata sul consumo dei trigliceridi conferma che un'unica fonte di energia determina una perdita di peso rapida, e l'apporto di aminoacidi compensa la mobilizzazione delle proteine delle proteine endogene procurando una certa protezione della massa magra. Questa dieta deve essere prescritta solo dal nutrizionista, in quanto genera corpi chetonici, uno stato fisiologico che induce una notevole perdita di peso e di appetito, consentendo così al fegato di ossidare grandi quantità di acidi grassi. L'ossidazione però è possibile solo quando gli acidi grassi sono la fonte principale di energia; quindi si assiste anche alla liberazione di corpi chetonici. Questi hanno il vantaggio di togliere la fame, forniscono energia e facilitano la mobilizzazione degli acidi grassi per essere usati dai tessuti.
Gli acidi grassi entrano nelle cellule nervose senza insulina e inibiscono la perdita muscolare. QUindi si comincia a bruciare il grasso corporeo e i muscoli rimangono tonici.
Con questa dieta migliorano:
- l'ipertrigliceridemia, che diminuisce dal 15 al 50%
- l'ipercolesterolemia totale, che diminuisce dal 5 al 25% in seguito a un aumento delle HDL e a una diminuzione delle LDL;
- la glicemia nel diabete di tipo II, che diminuisce in meno di una settimana, mentre l'iperinsulinemia migliora subito.
Giusto per farsi un'idea dell'importanza delle proteine